TifoToro - Attimi di eternità Granata

Il GRANDE TORINO: dalla Storia alla LEGGENDA, 4 maggio 1949

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view post Posted on 14/4/2017, 13:43
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Capitano di convoglio

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bravo che hai rimesso questi scritti e brava Leoncina !!! :wub: :wub: :wub:
 
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view post Posted on 14/4/2017, 22:09
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CITAZIONE (brunirma @ 14/4/2017, 14:43) 
bravo che hai rimesso questi scritti e brava Leoncina !!! :wub: :wub: :wub:

:B):
 
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view post Posted on 4/5/2017, 22:09
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Dopo le tante e indimenticabili omelie del grandissimo Don Aldo, posto la prima di Don Riccardo, presa da Toronews,
nel segno della continuità


Don Riccardo Robella, come di consueto, ha esposto la sua omelia in onore dei caduti del 4 maggio a Superga, di fronte a molti tifosi e a tutta la squadra del Toro, compresi presidente e dirigenti. Facendo avvicinare i bambini all'altare, il prete ha così cominciato:

"Bello ritrovarsi insieme per riportare il cuore alle cose essenziali"

"Voglio ringraziare il Torino, tutte le persone che vivono la realtà granata, la basilica, gli ultras e gli steward. Anche gli amici del museo del River e della Fiorentina, al Torino FD, a Salvadori e alla fondazione, perché finalmente torniamo a casa."

"Un saluto è una preghiera a don Aldo, ci mancano le sue parole, il suo essere ironico e saggio. Un saluto anche agli amici della Chapecoense, stessa tragedia che abbiamo vissuto noi, che il dolore non sia solo rimpianto ma spinta per il futuro."

"Anno zero del Fila, momento importante per la storia del Torino. Tutta la realtà sportiva ed umana è di dio."


Molinaro e Ossola effettuano delle letture, intervallandosi a Don Robella, che poi riprende:

"La cosa che colpisce di Superga è l'afflusso di persone che arrivano alla lapida degli invicti, che sono i "non vinti", non gli invincibili. Davanti alla lapide si lascia un pensiero, e si scopre qualcuno che fa un segno di croce, o dà un bacio: è segno di vicinanza, il segno che che chi vive questo, vive un fatto. Il Torino è come una mano, formato da 5 dita: primo dito è il popolo granata, come i pugni di Pulici, chi non si arrende, ma ha speranza e va oltre l'oggi, anche perché se no avremmo dovuto arrenderci tante volte, ma non è mai avvenuto. Il secondo dito sono i ragazzi, sempre di più il 4 maggio: è il dito del 'batti cinque', di chi si scambia sempre un sorriso. Per il Torino si ride si piange (io stesso ho pianto dopo alcuni derby), ma non si perde mai il sorriso: il giorno che lo perderete vorrà dire che tifare Toro non è più un piacere, vuol dire che si è diventati brontoloni e che non andrà bene neanche vincere la Champions League. Il terzo dito sono i parenti delle vittime, chi conserva la memoria del Grande Torino: le spose, i parenti, e il gesto è quello del saluto, il saluto ai ragazzi che partono. Il quarto dito è la squadra, chi ha raccolto l'eredità: magari molti di voi vi chiederete dove siete finiti, siete finiti in qualcosa di grande che neanche immaginate. Io capisco che sentiate il peso di questo. Quando la domenica scendete in campo, abbiate dietro di voi e con voi quella squadra che stiamo ricordando e per cui preghiamo: non dovete essere come loro, ma continuare quello che loro hanno cominciato. Il quinto dito è il Presidente, senza il quale non ci sarebbe il Toro. In un mondo cinico e spietato, gli è capitata la fortuna di avere una squadra particolare, Cairo ha lavorato bene, sta creando futuro, ha ridato identità col Filadelfia, il Robaldo, ci ha ridato dignità. Ora però c'è da diventare grandi."

"Ci vuole la paternità, che voglia bene al Toro e ai suoi ragazzi, come un padre non curante delle critiche, perché questa è la nostra forza."

"Le Cinque dita devono stringere in mano un testimone. Il Toro non lo abbiamo inventato noi, così come la chiesa, le abbiamo ricevute: dobbiamo fare la nostra parte e consegnare il testimone a chi verrà dopo. Ma per farlo, ci vuole che le cinque dita siano strette, che nessuno dito pensi di fare la propria strada, perché se no il testimone cade. Ciascuno ha un compito: vincere, tifare, giocare e gioire, questa è una cosa unica. Se saremo bravi a tenere questo testimone allora avremmo fatto bene la nostra parte, dandolo ai nostri figli. Da lassù fanno il tifo per noi, e gli chiediamo di esserci vicini. Ripartiamo dal Filadelfia, dove nel è iniziato tutto, ed è li che ripartiamo per riacquisire identità"
 
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view post Posted on 5/5/2017, 07:29
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grazie per averle riportate quì....io c'ero le ho sentite in diretta...mi è piaciuto come le ha dette..ha pure..invitato tutti i bambini a sedersi davanti all'Altare...io non sono andata a sentire la lettura dei nomi.....ero andata prima a salutarli...mentre c'era ancora poca gente...
 
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view post Posted on 30/7/2017, 22:31
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Da Noi Granata
Lo dice la rivista inglese FourFourTwo, che non gli trova eguali in quel periodo

Valentino Mazzola al ventiseiesimo posto scondo la rivista FourFourTwo, che ha raccolto i cento calciatori migliori al mondo. Un ottimo piazzamento, considerando che si tratta di un periodo calcistico molto arretrato rispetto a chi ha ricevuto più considerazione, segno che il Grande Torino, nel nome del suo Capitano, ha davvero lasciato il segno, non solo nella storia del calcio italiano (il migliore del mondo di quel periodo, subito dopo Meazza, della generazione precedente).
Al primo posto Diego Armando Maradona, poi al secondo non c’è Pelé, bensì Lionard Messi, davanti proprio al brasiliano. Al quinto posto Cristiano Ronaldo, che segue a ruota Johan Cruyff.

Ecco la classifica dei migliori trenta

1 – Diego Armando Maradona
2 – Lionel Messi
3 – Pelè
4 – Johann Cruyff
5 – Cristiano Ronaldo
6 – Alfredo Di Stefano
7 – Franz Beckenbauer
8 – Zinedine Zidane
9 – Ferenc Puskas
10 – Ronaldo
11 – Garrincha
12 – Michel Platini
13 – Marco Van Basten
14 – George Best
15 – Franco Baresi
16 – Zico
17 – Gerd Muller
18 – Giuseppe Meazza
19 – Bobby Charlton
20 – Paolo Maldini
21 – Romario
22 – Le Yashin
23 – Eusebio
24 – Ronaldinho
25 – Carlos Alberto
26 – Valentino Mazzola
27 – Bobby Moore
28 – Socrates
29 – Raymond Kopa
30 – Lothar Mattheus
Ecco gli altri 70:
31 Juan Manuel Moreno
32 Paolo Rossi
33 Gunter Netzer
34 Stanley Matthews
35 Luis Suarez
36 Paco Gento
37 Ruud Gullit
38 Gianni Rivera
39 Nandor Hidegkuti
40 Kenny Dalglish
41 Gianluigi Buffon
42 Matthias Sindelar
43 Fritz Walter
44 Didì
45 Oleg Blokhin
46 Juan Alberto Schiaffino
47 Rivellino
48 Michael Laudrup
49 Nilton Santos
50 Xavi
51 Jairzinho
52 Roberto Baggio
53 Gaetano Scirea
54 Gunnar Nordahl
55 Dino Zoff
56 Daniel Passarella
57 Karl Heinz Rummenigge
58 Adolfo Pedernera
59 Andres Iniesta
60 Kevin Keegan
61 Peter Schmeichel
62 Dixie Dean
63 Gordon Banks
64 Joanh Neeeskens
65 Jimmy Johnstone
66 Teofilo Cubillas
67 Florian Albert
68 Sandro Mazzola
69 Dennis Bergkamp
70 Paul Breitner
71 John Charles
72 José Andrade
73 Omar Sivori
74 Josef Masopust
75 Cafu
76 Dennis Law
77 Frank Rijkaard
78 Just Fontaine
79 Gigi Riva
80 Thierry Henry
81 Dragan Dzajic
82 Hugo Sanchez
83 Ryan Giggs
84 Giacinto Facchetti
85 Uwe Seeler
86 Gabriel Batistuta
87 Javier Zanetti
88 Allan Simonsen
89 Hristo Stoichkov
90 Roberto Carlos
91 Sepp Maier
92 Sandor Kocsis
93 Philip Lahm
94 Zlatan Ibrahimovic
95 Djalma Santos
96 Obdulio Varela
97 Neymar
98 Mario Kempes
99 Mario Coluna
100 Gheorghe Hagi


Edited by @Merking - 31/7/2017, 00:03

Attached Image: Mazzola_Italia_Ungheria-2

Mazzola_Italia_Ungheria-2

 
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view post Posted on 2/12/2017, 14:11
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Dal Sito Ufficiale

Torino FC will honor Chapecoense
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On November 28th 2016 Brazilian team Chapecoense, about to play the Southamerican Cup final against Columbian Atlético Nacional, was involved in an plane crash close to Columbian city Medellín. There were 71 casualties and only 6 survivors. “A tragedy reminding us of Superga” was the pained comment by Pope Francis. A feeling immediately shared by all Torino supporters and sports enthusiasts worldwide: it was impossible not to remember the days of grief and desperation caused by the plane crash of May 4th 1949, when Grande Torino disappeared. There were no survivors, 31 casualties including players, coaches, managers, journalists, pilots and crew members in a crash that wiped out the best Italian team of all times. A team that won 5 consecutive championships and would have won many more had it not been for WW2 and the Superga tragedy. A team that had produced 10 national team players out of 11 and achieved records that still stand today.

A year after the Medellin disaster, following a promise by President Urbano Cairo made to President De Nes Filho, Torino FC will play a league match wearing a shirt to honour the Brazilian club.

During Torino-Atalanta, on Saturday December 2nd, Belotti and the team will be wearing Chapecoense’s green shirt on the pitch. A shirt produced in a limited edition of 1500 items that will be on sale in Granata Stores and Kappa stores; part of the proceeds will be donated to the families of the victims of the plane crash. To remember and be tangibly close to them.

Toro and Chape, united by fate, friends forever.

Attached Image: tamojuntochape-750x350

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view post Posted on 2/12/2017, 14:21
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da www.delinquentidelpallone.it

La maglia speciale (e bellissima) del Torino in onore della Chapecoense
NEWS dicembre 2, 2017 Pagolo
Il 29 Novembre è trascorso esattamente un anno dal terribile incidente aereo che ha coinvolto la Chapecoense, costato la vita a quasi tutti i membri della squadra e a parte dell’equipaggio dell’aereo.

Una tragedia che ha scosso tutto l’ambiente del calcio, e non solo, che ha portato alla memoria altre disgrazie simili, come ad esempio quella toccata al Grande Torino il 4 Maggio 1949, il cui aereo si schiantò sulla collina di Superga.

Proprio Chapecoense e Torino, due squadre accomunate da un tragico destino, hanno stretto un profondo legame testimoniato ulteriormente da una maglia speciale che i granata indosseranno nella partita di questa sera contro l’Atalanta.

Il Toro ha infatti deciso di scendere in campo con una maglia commemorativa speciale prodotta in edizione limitata davvero molto bella, oltre che dal punto di vista estetico per il significato che essa racchiude.

Una maglia completamente verde (il classico colore della Chape) con un toro (sempre verde ma più chiaro) nella parte bassa e lo stemma della squadra granata sul petto.

Nella parte interna del colletto una scritta molto significativa che recita: “Uniti dal destino“.

Un bellissimo gesto da parte di una società che ha vissuto sulla propria pelle la portata di un evento terribile, che dal nulla ha portato alla scomparsa di una intera squadra.

Il nostro applauso, oggi particolarmente, va al Torino, in attesa di vedere indossata la maglia nella partita di questa sera prevista alle 20.45. Un motivo in più per seguirla.

Attached Image: DP4NlCTWsAA_U4Y

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view post Posted on 2/12/2017, 14:26
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Molto bene.

Un'altra ottima occasione per non indossare più magliette celestine ( tinta capelli signore moooolto anziane) e giallino senape McDonald.

Scusate, ma ho una fissa per il colore delle maglie . Ieri sera Napoli e Juve, facevano schifo, sembrava di assistere a Frosinone-casale.
( con massimo rispetto x Frosinone e Casale)
 
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view post Posted on 2/12/2017, 15:23
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La splendida maglia



Edited by @Merking - 2/12/2017, 16:22

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CITAZIONE (Zaccarelli @ 2/12/2017, 14:26) 
Molto bene.

Un'altra ottima occasione per non indossare più magliette celestine ( tinta capelli signore moooolto anziane) e giallino senape McDonald.

Scusate, ma ho una fissa per il colore delle maglie . Ieri sera Napoli e Juve, facevano schifo, sembrava di assistere a Frosinone-casale.
( con massimo rispetto x Frosinone e Casale)

Sì, ma è solo per questa sera 😁
 
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view post Posted on 27/1/2018, 13:12
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Da Noi Granata
Nel Salento una via intitolata agli Eroi di Superga

Una strada in memoria del Grande Torino, la squadra che il 4 maggio del 1949 perse la vita nella tragedia della collina di Superga, nel capoluogo piemontese, per lo schianto dell’aereo che la riportava in città dalla trasferta di Lisbona, L’iniziativa è dell’associazione “Casarano Granata”. L’appuntamento è per le ore 11 di sabato 27 gennaio sulla traversa di via Luigi Memmi (zona Stadio) che ha assunto il nome di via Eroi di Superga per una breve cerimonia di inaugurazione e per la benedizione della stessa strada. Per l’occasione verrà anche letto un breve messaggio dell’ex attaccante granata Paolo Pulici. Vi prenderanno parte il sindaco della città Gianni Stefano, l’assessore Laura Parrotta, l’ex calciatore granata Pasquale Bruno i presidenti dei Toro Club Salento Granata, Toro Club Taranto, Imperiali di Francavilla Fontana e altri rappresentanti dei Toro Club del sud Italia.
 
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Grandi !!!
Partigiani contro l'oppressione delle bande strisciate/striscianti del malaffare !!
( sono quasi tutti strisciati da quelle parti)

Oggi sono epico...
 
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view post Posted on 28/1/2018, 05:27
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CITAZIONE (Zaccarelli @ 27/1/2018, 14:03) 
Grandi !!!
Partigiani contro l'oppressione delle bande strisciate/striscianti del malaffare !!
( sono quasi tutti strisciati da quelle parti)

Oggi sono epico...

:woot:
 
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Da La Stampa
Un film per ricordare Erbstein, il genio creatore del Grande Torino
Stasera a Lucca un evento speciale alla presenza della figlia Susanna Egri: si ricorda l’allenatore ungherese, che morì a Superga dopo essersi salvato dalla Shoah

Di Gianluca Oddeninno

C’è un Toro che suda in campo al Filadelfia, un Toro che tratta sul mercato per rinforzarsi e un Toro che ricorda la sua storia più grande e dolorosa. Tutto in un solo giorno, ma tra il lavoro di Mazzarri a Torino e i piani di Cairo a Milano spicca la celebrazione di Erno Egri Erbstein questa sera a Lucca. Il tecnico ungherese che ha costruito il mito del Grande Torino, fino a perdere la vita nella tragedia di Superga del 4 maggio 1949, sarà il protagonista del docu-film “L’allenatore errante” di Pier Dario Marzi ed Emmanuel Pesi, in collaborazione con la Scuola Media di Camigliano (Capannori), che verrà proiettato al cinema Astra (ore 21, ingresso gratuito) alla presenza della figlia Susanna Egri. Una celebrazione sentita, visto che Erbstein a Lucca fece grandi cose (portò la Lucchese dalla Serie C alla massima serie con un settimo posto, a parimerito con l’Ambrosiana Inter, nella stagione 1936-1937), ma anche una serata per onorare il «Giorno della Memoria».

Erbstein era ebreo e venne colpito direttamente dalla leggi razziali fasciste del 1938: si ritrovò a non poter più far frequentare una scuola pubblica alle sue figlie. Fu costretto, già allenatore del Torino, ad andare via dall’Italia. Dopo un peregrinare in Europa, doveva rifugiarsi in Olanda ma si trovò bloccato alla frontiera, tornò a Budapest dove spadroneggiavano movimenti nazisti ed antisemiti. Erbstein, correndo rischi terribili, compiva viaggi clandestini per incontrare Ferruccio Novo, il presidente del Torino, e seguire le sorti di quella che, nonostante tutto, era ancora la sua squadra. I due si consultavano in segreto anche per gli acquisti di giocatori che avrebbero fatto la storia del Grande Torino. Erbstein nonostante tutto si salvò, tornò ad allenare il Torino e, dopo ben cinque scudetti consecutivi morì con i suoi ragazzi a Superga.

Non solo al cinema rivive il grande allenatore granata. Sabato scorso, a Capannori, è stato organizzato il Memorial “Erno Egri Erbstein” in occasione del Giorno della Memoria. Protagoniste sono state le giovanili, categoria Esordienti classe 2005, di Folgor Marlia, Folgore Segromigno e Pieve San Paolo con la partecipazione straordinaria del Torino, che ha vinto il torneo.
Riconoscimenti speciali sono stati consegnati anche a due lucchesi campioni con la maglia granata: Silvano Benedetti, responsabile della scuola calcio Toro, e Giovanni “Topolino” Toschi, che nel 1971-72 segnò la rete che portò il Torino in vetta alla classifica della Serie A per la prima volta dopo la tragedia del 1949.
 
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view post Posted on 8/3/2018, 07:09
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Da Toro.it
“L’allenatore errante”, il film su Erbstein a Sottodiciotto

Al festival per giovani registi sbarca il mediometraggio sul direttore tecnico del Grande Torino: proiezione in programma per il 19 marzo
La storia di Ernst Erbstein, direttore tecnico del Grande Torino perito a Superga, al centro del film “L’allenatore errante” che sarà proiettato il 19 marzo prossimo alle ore 18 al Cinema Massimo, nell’ambito del “Sottodiciotto film festival”, rassegna cinematografica per giovani registi. Interverranno a presentare il mediometraggio, diretto da Pier Dario Marzi ed Emmanuel Pesi, con Susanna Egri, Luciano Luciani, Emmanuel Pesi, studenti delle classi III della scuola media di Camigliano, i registi, Luciano Luciani e Iacopo Fasano, insegnante dell’istituto. Gradita ospite, invece, Susanna Egri.

Di seguito la sinossi del film. “La storia di Ernst Erbstein, allenatore della Lucchese anni ‘30 e poi direttore sportivo del Grande Torino, vittima delle leggi razziali e della persecuzione nazi fascista, che lo costrinsero a una vita clandestina. La Lucchese di quegli anni vide raccogliersi giocatori, che, come Erbstein, non avevano simpatia per il fascismo. Erbstein scampò alla guerra ma morì nello schianto di Superga con gli altri componenti del mitico Torino”.


Volendo ci si può accontentare leggendo il libro:

L' allenatore errante. Storia dell'uomo che fece vincere cinque scudetti al Grande Torino
Edito da Editrice Zona
2006
ISBN 8889702206

Per maggiori informazioni sul libro clicca
👉QUI👈



Edited by @Merking - 8/3/2018, 07:34

Attached Image: allenatoreErrante

allenatoreErrante

 
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