TifoToro - Attimi di eternità Granata

La nostra STORIA: I Personaggi ...

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 21/6/2014, 07:03
Avatar

Ammiraglio della Tortuga Granata

Group:
Administrator
Posts:
11,992
Location:
La rete

Status:


AUGURI BALESTRI

363_186x236
Balestri Jacopo - Foto dal Web

Oggi Jacopo compie 39 anni.
Arriva al Toro nell'ottobre del 2005 e con 39 presenze in B. Suo il gol che ci permette di battere il Cesena ed accedere alla finale dei Play Off contro il Mantova.
Unico gol in maglia Granata per Jacopo
L'anno successivo con 31 presenze in Serie A, finisce la sua avventura al Toro per approdare al Mantova

 
Top
view post Posted on 30/6/2014, 16:53
Avatar

Ammiraglio della Tortuga Granata

Group:
Administrator
Posts:
11,992
Location:
La rete

Status:


AUGURI JUNIOR
29 giugno 1954


da Toro.it
Junior

29 giugno 1954: nasce Leo Junior
Il miglior straniero della storia del Toro, il più amato, compie oggi 60 anni

Leovegildo Lins da Gama, per tutti semplicemente Junior. O Leo, come lo chiamavano affettuosamente i tifosi granata che lo hanno eletto miglior straniero della storia del Toro. Dopo più di un decennio con la casacca del Flamengo di cui era capitano e con il quale vinse quattro titoli carioca, Junior nell'estate del 1984 è il colpo del mercato granata, il capolavoro del presidente Sergio Rossi e dell'allora direttore Luciano Moggi: il Toro si aggiudica l'ormai trentenne campione verdeoro per una cifra superiore ai due milioni di dollari.

Trent'anni, sì, ma aveva ancora molto da dare, Leo; ed infatti prima del proprio trasferimento in granata, chiese ed ottenne precise garanzie da Radice di potere giocare anziché come terzino (ruolo ricoperto fino ad allora, su entrambe le fasce) ma come centrocampista, ruolo a lui da sempre più congeniale ma soprattutto meno "logorante" fisicamente. Sotto la terrazza della sede di Corso Vittorio, quel bollente giorno di luglio in cui venne presentato, Torino sembra diventata Rio de Janeiro, con centinaia di bandiere della Seleçao ed addirittura un'orchestra improvvisata che suona canzoni brasiliane. È amore a prima vista: Junior si trova a meraviglia, in campo e fuori, ed i risultati si vedono. Il Toro conquista un sorprendente secondo posto, dietro al Verona dei record di Bagnoli. In quella squadra, oltre alla poesia di Leo, c'era gente del calibro di Dossena, Serena, Schachner ed il sempre verde Renato Zaccarelli.

Famose sono le sue battute in piemontese, così come le sue estrosità solo sportive sia chiaro, che fanno innamorare la Maratona. In panchina siede Radice; ma il rapporto con il tecnico dello scudetto alla lunga si logora. Mai, però, con l'ambiente che lo ha sempre amato e sostenuto come uno dei suoi idoli inattaccabili. Nell'estate 1987 Junior perde la "fiducia nel proprio comandante" come ebbe modo di dire qualche anno più tardi. Leo fa le valigie e trasferisce la propria famiglia a Pescara da un altro "profeta" del nostro calcio, Giovanni Galeone, dove disputerà ancora due stagioni ad altissimo livello, per poi lasciare definitivamente il nostro paese nel 1989.
Vestirà la maglia granata ancora in un paio di circostanze, chiamato ancora una volta da Luciano Moggi per disputare alcune partite della Mitropa Cup, nel 1991.

Il palmarès recita 125 presenze e 19 reti tra coppa e campionato, ma Leo è stato molto di più. Estro, fantasia, lampi di classe come raramente un calciatore ha fatto vedere in maglia granata, ma soprattutto tanta,tantissima umanità che fanno di lui ancor oggi, un idolo indiscusso della gente del Toro.

Il Tributo pubblicato da Toro.it By Famila76

Video

Oggi il mitico Leo ringrazia Toro.it e i suoi tifosi
JuniorLeo

Junior ringrazia: "Anni al Toro indimenticabili"
La lettera del brasiliano alla nostra redazione dopo gli auguri di ieri

Ieri ha compiuto sessant'anni, lo straniero più amato della storia del Toro.
Leo Junior, con una e-mail inviata alla nostra casella di posta elettronica, ha voluto ringraziare per gli auguri e salutare i tifosi granata.
Ecco le parole del brasiliano:

Carissimi,
grazie mille per le parole spese per il passaggio del mio compleanno!
I miei tre anni a Torino non li potrò mai scordare, e tutte le volte che vedo la Juliana mia figlia nata all' Ospedale Sant'Anna mi ricordo di tutto.
Grazie a voi per tutto quello che avete fatto per me e la mia famiglia quando arrivai, dal Fila fino al Comunale.
Bellíssimi anni,vissuti con intensitá, circondati da moltissime amicizie.
FORZA TORO SEMPRE !!!!!
Leo Junior


Gli auguri da Toronews
1bb2f212e0618346bba0b842a84a222b_XL

Toro, tanti auguri al grande Leo Junior!
L’ex centrocampista brasiliano compie oggi 60 anni

Che giorno importante per Leovegildo Lins Da Gama Jùnior, meglio conosciuto al grande pubblico come Leò Junior: il grande centrocampista brasiliano arriva oggi al traguardo dei 60 anni. Il grande Leo è infatti nato a Joao Pessoa, Brasile, il 29 giugno 1954.

Per il campione brasiliano, a detta del connazionale Pelè (non l’ultimo arrivato) uno dei migliori 100 giocatori della storia del calcio, ci sono state tre stagioni importanti in maglia granata, dal 1984 al 1987, in cui accumulò 86 presenze e 12 reti. Il Toro lo prelevò dal Flamengo nell’estate 1984, con un grande colpo che portò al Toro un giocatore di livello assoluto, un centrocampista completo sotto tutti i punti di vista, le cui qualità fecero innamorare fin da subito il pubblico granata, fino alla sua cessione nel 1987 al Pescara.

Qualità ma anche sostanza a non finire per il grande Leo, per anni punto fermo della Nazionale Brasiliana, in cui conta 70 presenze e 6 reti tra il 1976 e il 1992 e con la quale affrontò da protagonista i Mondiali del 1982 e del 1986.

Nella speranza che prima o poi il Toro possa godere della prestazioni di un giocatore dal livello simile, allora, oggi tutti i tifosi del Toro ricordano il proprio beniamino una ricorrenza speciale.

Da parte di tutta la Redazione di TN, tanti auguri al grande Leo!

 
Top
view post Posted on 3/7/2014, 06:48
Avatar

Ammiraglio della Tortuga Granata

Group:
Administrator
Posts:
11,992
Location:
La rete

Status:


AUGURI SANTIN

Santin4

Nello Santin compie oggi 68 anni.
Con la squadra granata vinse lo scudetto 1975-76 fornendo un sostanziale apporto sia in marcatura che in fase di spinta.
Da una sua iniziativa offensiva scaturì l'autorete di Re Cecconi e il conseguente pareggio esterno contro la Lazio alla ventisettesima giornata, un risultato ottenuto quasi in zona Cesarini che risultò fondamentale nella lotta contro la Juventus per la conquista del titolo.
L'anno successivo con l'acquisto di Danova disputò solamente 12 partite.
Dopo altri due campionati sotto la Mole sempre in bilico tra campo e panchina, la cessione nella stagione 1979-80 al Lanerossi Vicenza in Serie B.


Con il Toro disputa cinque stagioni, dal 1974 al 1979.
Per lui in totale 85 presenze e 2 reti.
Oltre allo scudetto con il Toro vinse con il Milan:
1 scudetto, 1 coppa Italia, 1 Coppa delle coppe, 1 Coppa Campioni e 1 Coppa Intercontinenale

 
Top
view post Posted on 10/7/2014, 07:19
Avatar

Ammiraglio della Tortuga Granata

Group:
Administrator
Posts:
11,992
Location:
La rete

Status:


09 luglio 2014
Auguri Venturin


venturin9192
Venturin Giorgio - foto dal web

Oggi Giorgio Venturin compie 46 anni.
Cresciuto nel Torino vi rimane fino al 1994, alternando esperienze in prestito a stagioni in maglia granata, vincendovi due campionati di Serie B (L'ultimo nei due anni che ritornò per l'ultima volta al Toro 2000-2002), la Mitropa Cup (1991) la Coppa Italia nel 1993 e esordendo anche in maglia azzurra.
Partecipò anche alla finale Uefa ad Amsterdam che perdemmo con due pareggi (2-2 a Torino, 0-0 ad Amsterdam contro l'Ajax).
Venturin vinse con la Lazio anche un'altra Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Super Coppa Italiana.

venturin9394
Con il Toro colleziona 139 presenze (96 dal 1991-1994) e 5 reti

 
Top
view post Posted on 10/7/2014, 07:53
Avatar

Ammiraglio della Tortuga Granata

Group:
Administrator
Posts:
11,992
Location:
La rete

Status:


AUGURI ANNONI

a_annoni9293
Annoni Enrico - Foto dal web

Oggi, 10 luglio, Enrico detto Tarzan compie 48 anni.
Arriva al Toro nel 1990 dopo aver giocato nel Como.
Con Emiliano Mondonico vince una Coppa Italia
Nella prima stagione realizza un gol in Torino-Bari (4-0). Nel complesso a Torino tra il 1990 e il 1994 realizza due gol e colleziona centotré presenze.
Il suo soggiorno a Torino termina nel 1994
Oltre alla Coppa Italia, una Mitropa Cup e tre anni dopo vincerà uno scudetto e una coppa di Lega in Scozia

Video

Una bella intervista rilasciata "A Tutto Museo"
Video

 
Top
view post Posted on 15/7/2014, 07:40
Avatar

Ammiraglio della Tortuga Granata

Group:
Administrator
Posts:
11,992
Location:
La rete

Status:


AUGURI DON ALDO

dsc_4085
Don Aldo e il Mondo - Foto dal Web

Oggi Don Rabino compie 75 anni
Tante le cose che si possono scrivere del e sul cappellano del Toro.
Se potete acquistate "Il Mio Toro la mia Missione", scoprirete aneddoti, rivaluterete certi personaggi e vi stupirete per i racconti sui presidenti e calciatori.
Un libro che fa capire anche le vicende della nostra squadra, oltre che la vita e la dedizione di un Grande Uomo.

Dal Sito della Priuli & Verlucca
mioToro_2fascette
Il mio Toro la mia Missione - SBN 978-88-8068-597-5

TRE EDIZIONI IN TRE MESI!
FINALISTA PREMIO BANCARELLA SPORT


Beppe Gandolfo
Video

Don Aldo
Video

Clicca sotto se vuoi saperne di più
Associazione O.A.S.I. operazione Mato Grosso



Edited by Merking - 13/9/2015, 00:14
 
Top
view post Posted on 29/3/2018, 10:11
Avatar

Ammiraglio della Tortuga Granata

Group:
Administrator
Posts:
11,992
Location:
La rete

Status:


Oggi
29 marzo 2018
Ci lascia Emiliano Mondonico

mondonico
Da Corriere.it
Addio a Emiliano Mondonico: fece grandi Toro e Atalanta
di Guglielmo Longhi
Il "Mondo" si è spento a 71 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore: riportò anche in A la Cremonese dopo 54 anni

Lottava col cancro da sette anni, lottava con rabbia come quando era in panchina. Emiliano Mondonico era così, un’icona nazional-popolare del calcio pane e salame. Generoso, ribelle, spiazzante, mai banale. Quello che, da giocatore, si faceva squalificare apposta per non perdere il concerto dei Rolling Stones al Palalido di Milano. Ma che amava anche i Beatles, tanto da aver sperato fino all’ultimo di seguire a Liverpool l’amata Atalanta che lo scorso dicembre ha umiliato l’Everton. Quello che nella sera della finale Uefa del Torino ad Amsterdam alzava la sedia per protestare contro l’arbitro. Nell’immaginario collettivo quel gesto è diventato il simbolo di chi non sopportava le ingiustizie: dopo la prima operazione, decine di granata si ritrovarono al Filadelfia, che era ancora un rudere, alzando una sedia… A Firenze, poi, gli hanno dedicato una via. Amatissimo, oltre i colori della maglia. "Ci sono trenta possibilità su cento che la Bestia ritorni", aveva detto qualche mese fa pensando al controllo di febbraio. Dopo quattro interventi, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di intestino, aspettava la Bestia con il solito coraggio. "Il calcio mi dà la forza di per continuare la sfida", diceva e ripeteva a chi lo conosceva e lo amava. Aveva compiuto 71 anni appena 20 giorni fa.

CHE NOTTE COL MALINES — L’Emiliano di Rivolta d’Adda ha attraversato diversi decenni del calcio di provincia, e non. Da giocatore: Cremonese, Torino, Monza, Atalanta, ancora Cremonese. Da allenatore: nel 1984 riporta la Cremonese dopo 54 anni in A, nel 1988 fa salire l’Atalanta ed è protagonista di una straordinaria corsa fino alle semifinali di Coppa Coppe col Malines. La partita di Bergamo, una sconfitta per 2-1, è rimasta scolpita nella memoria dei tifosi nerazzurri. Poi vive un’esaltante esperienza col Torino (vedi la sedia ricordata sopra). Torna all’Atalanta un’altra volta, dal 1994 al 1998, va ad allenare al Sud (Napoli e Cosenza), guida la Fiorentina, i cugini di campagna dei bergamaschi (l’AlbinoLeffe), ancora la Cremonese, prima di chiudere col Novara, l’ultima squadra allenata quando la malattia si era già manifestata . Nel 2012 abbandona il calcio professionistico, non il calcio, quello ruspante che non aveva mai dimenticato. Era un testimonial del Csi e dei suoi valori di lealtà sportiva e rispetto del prossimo; allenava i ragazzi delle medie di Rivolta, gli ex alcolisti e degli ex tossicodipendenti. E faceva il commentatore in tv, con passione e competenza. Sì, il Mondo mancherà a tantissime persone.


Ex calciatore e allenatore granata. Ha giocato per due stagioni nel Toro, dal 1968 al 1970 per un totale di 32 partite e 11 gol.
E' da allenatore che ha raccolto le maggiori fortune sotto la Mole. E' stato tecnico del Toro una prima volta dal 1990 al 1994 (vincendo una Mitropa Cup, una coppa Italia e arrivando in finale di coppa Uefa, poi persa nella sfortunata partita contro l'Axjax ad Amsterdam)


Video

e una seconda volta dal 1998 al 2000, riportando dapprima il Toro in serie A, ma retrocedendo l'anno successivo.

Andata e ritorno della finale di Coppa Italia

Video

 
Top
view post Posted on 29/3/2018, 16:54
Avatar

Ammiraglio della Tortuga Granata

Group:
Administrator
Posts:
11,992
Location:
La rete

Status:


Da Toronews

Dagli “indiani contro i cowboys” a Belotti, le cinque frasi celebri di Mondonico
Dalla spiegazione della “sedia” alla celebre metafora degli indiani contro i cowboys prima di un derby, fino agli elogi a Belotti

Quando una persona smette di vivere per diventare simbolo indelebile, è solo allora che si coglie appieno la grandezza di quello che era in precedenza. E’ il caso di Emiliano Mondonico, scomparso oggi, ma che non scomparirà mai davvero: il suo ricordo rimarrà vivo nei tanti appassionati di calcio, soprattutto di fede granata. Una fede che lui incarnava fino in fondo, fino alla fine. Ecco cinque delle frasi storiche del Mondo.

Sul gesto della sedia, nella finalissima di Amsterdam:“Quella sedia è il simbolo di chi tifa contro tutto e tutti. È il simbolo di chi non ci sta e reagisce con i mezzi che ha a disposizione. È un simbolo-Toro perché una sedia non è un fucile, è un’arma da osteria”.
Prima di un derby contro la Juventus:
“Noi siamo gli indiani contro i cowboys, chissà che una volta gli indiani non vincano la loro battaglia”.
Su Andrea Belotti:
“Andrea Belotti? Lo conosco dalle giovanili dell’Albinoleffe. Datemi lui in attacco e posso sfidare chiunque. È uno che ha sofferto più di Vialli per diventare quello che è, e quello che sarà”.
Sull’allora attaccante del Milan Pippo Inzaghi:
“Non è Inzaghi ad essere innamorato del gol: è il gol ad essere innamorato di Inzaghi“.
Sulla squadra del’92, ancora:
“C’è stata la crisi che ha costretto la società a vendere i migliori. Peccato, perché nelle nostre intenzioni e nelle nostre valutazioni quella squadra doveva vincere il campionato. Ed eravamo sulla buona strada se tutto quanto fosse andato nel modo migliore”.


da Fanpage