TifoToro - Attimi di eternità Granata

La nostra STORIA: I Personaggi ...

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view post Posted on 15/10/2013, 06:04
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Ammiraglio della Tortuga Granata

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LA Farfalla Granata
Il quinto Beatles
...


Tra i tanti racconti su questo grande calciatore e uomo fuori dagli schemi, oltre alla solita biografia di wiki, eccovi un sito dedicato a lui

www.gigimeroni.com



Da TORO.it:

Ciao Gigi
Quarantasei anni fa la tragedia che smise di far battere il cuore di Meroni. Ma non quello di chi, ancora oggi, non smette di ricordarlo

Il 15 ottobre è data scolpita nella memoria del tifoso del Toro. La Farfalla granata interrompeva il suo volo su questa Terra ma non cessava di vivere nei cuori di chi lo aveva amato. E nemmeno in quello delle generazioni successive. Di Gigi Meroni si ricordano troppo spesso le stranezze e le vicissitudini personali: ma Gigi non era solo l'artista, l'uomo innamorato, il personaggio particolare ma allo stesso tempo schivo. Gigi Meroni era soprattutto un grande calciatore: nel 1967 aveva solo 24 anni ma aveva già incantato i tifosi del Genoa, fatto innamorare quelli del Toro, conquistato la Nazionale nonostante il rapporto difficile con l'allora CT Fabbri. E chissà quanto altro avrebbe fatto ancora se in quella tragica serata di ottobre di quarantasei anni fa il destino beffardo non l'avesse portato via.

Per rendere omaggio alla nostra Farfalla granata nel migliore dei modi, abbiamo pensato di dedicare la giornata di domani alla sua memoria. Chi lo ha visto giocare, come il nostro Franco Ossola, chi non era ancora nato, come Piero Vietti. Ma Meroni rivivrà anche attraverso il contributo di Mauro Saglietti, Walter Panero, Francesco Bugnone. E di Marco Peroni, che a Meroni ha dedicato una rappresentazione teatrale.


Per chi fosse interessato a leggere i commenti: www.toro.it/press/view/5603

Di Ossola: "Tutta colpa del Latino www.toro.it/press/view/5605


Edited by @Merking - 15/10/2013, 08:49
 
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view post Posted on 15/10/2013, 08:39
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Ammiraglio della Tortuga Granata

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Per chi ha perso la puntata di ieri sera su Rai3 eccovi il link

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media...b9a62a2daa.html
 
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<Leoncina>
view post Posted on 16/10/2013, 09:06




RAI3: SFIDE RACCONTA GIGI MERONI


"Quando un dribbling è più bello di un gol" è il titolo della puntata di "Sfide", in onda lunedì 14 ottobre alle 22.50 su Rai3, condotta da Alex Zanardi.
Il 15 ottobre di quarantasei anni fa il cuore granata di Torino smette improvvisamente di battere. Nel pieno centro della città si compie il finale di partita più tragico che il calcio potesse mai immaginare: una macchina piomba su Gigi Meroni e spezza la sua giovane vita. Il destino avrà congegnato perfettamente anche i suoi meccanismi più incredibili, a falciare quel povero ragazzo è proprio uno dei suoi tifosi più appassionati, che molti e molti anni più tardi diventerà addirittura il presidente del Torino.

La storia breve di un fuoriclasse come Meroni non si può racchiudere semplicemente nella sua carriera calcistica , soprattutto perché "il quinto Beatles", come veniva chiamato per il suo amore per quei ragazzi di Liverpool, ha interpretato la sua epoca con la leggerezza rivoluzionaria di un ragazzo che sfuggiva alla banalità dei suoi tempi attraverso un modo diverso di stare al mondo. I suoi modi eccentrici, quei vestiti che si disegnava personalmente, l'esigenza di rappresentare la sua anima attraverso la pittura, la capigliatura zazzeruta, erano tentativi pacifici di sfuggire all'omologazione dominante. Perché Gigi Meroni, lo racconta chi lo ha conosciuto bene, non voleva cambiare le regole (che rispettava) ma più semplicemente sottolinearne i limiti.
E il suo amore caparbio e infinito per Cristiana è forse l'atto più rivoluzionario della sua esistenza. Una storia solo apparentemente impossibile, che entrambi hanno vissuto con la consapevolezza di un rapporto decisivo per le loro vite. E' proprio la voce di Cristiana che ci racconta le peripezie infinte a cui si sono sottoposti.

E alla sua toccante testimonianza si uniscono quelle di amici e compagni di squadra di Gigi come Sandro Mazzola, Aldo Agroppi, Nestor Combin, Gigi Simoni, Lido Vieri, dell'allenatore del Torino, Giampiero Ventura e del Presidente del Torino, Urbano Cairo.
Tutti ci restituiscono l'immagine di un ragazzo solare, di un talento purissimo, di un amico disinteressato, di un giocatore così diverso e più forte degli altri che un bel giorno la giu***tus decide di sferrare il suo attacco e portarlo in bianconero. Per Torino è una mezza rivoluzione, gli operai granata della Fiat pensano addirittura di organizzare il boicottaggio della 128 pur di trattenere il loro fuoriclasse. E infatti i bianconeri battono in ritirata.

www.mnews.it/2013/10/rai3-sfide-racconta-gigi-meroni.html


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<Leoncina>
view post Posted on 24/10/2013, 17:09





Fonte: TORO.IT

Rai-Toro, Meroni e non solo

Probabile messa in onda per "La farfalla granata" l'11 novembre su Rai Uno. Mentre "Sfide" parlerà ancora della squadra granata

C'è ancora il Toro al centro dei programmi sportivi proposti dalla Rai. Dopo aver raccontato la storia di Luiigi Meroni a "Sfide", lo stesso programma di Simona Ercolani, condotto da Alex Zanardi. Si chiamerà A volte rimontano, la puntata che andrà in onda su Rai 3, lunedì 28 ottobre alle 23.10, diretta da Andrea Doretti, e come chiaramente lascia intendere il titolo, parlerà di importanti rimonte all'interno di tutto il mondo dello sport, non soltanto calcistico. Ma, per quest'ultimo, sarà il Toro l'esempio portato: e i nostri lettori lo conoscono molto bene. Si tratta del famoso derby dell'83, con la storica rimonta firmata Dossena, Bonesso e Torrisi. Proprio i primi due, insieme con Bonini e Gentile, saranno ospiti della puntata, raccontado con la loro voce quell'esaltante esperienza per i granata.

Non solo, inizia a trapelare qualche indiscrezione circa la messa in onda dello sceneggiato La farfalla granata, dedicata a Gigi Meroni. Molto probabilmente, infatti, la fiction andrà in onda Lunedì 11 novembre, alle 21.00, su Rai 1. Un'indiscrezione, per ora, in attesa di una conferma ufficiale.

 
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<Leoncina>
view post Posted on 25/10/2013, 07:56




Fonte: A cura della redazione di Sfide

A "Sfide" di lunedì 28 ottobre il derby vinto dal Toro del 1983“A Volte Rimontano”

RaiTre, lunedì 28 ottobre, ore 23.10
SFIDE, un programma di Simona ERCOLANI scritto con Claudio MORETTI e Fabrizio MARINI, Daniele ONGARO e Giulio SPADETTA
REGIA Andrea DORETTI
CONDUCE ALEX ZANARDI

Sull’otto a uno per «loro», quale sarebbe il primo pensiero a passarvi per la testa, se non quello che non vi è rimasta più nemmeno la pallida speranza, né l’umana debolezza di credere in un’impresa impossibile? Se ai piedi di una montagna il demone della cattiva sorte si impadronisse della vostra bicicletta, facendone saltare la catena, e quarantanove avversari si involassero verso il traguardo, in quale luogo oscuro dell’anima affidereste la considerazione, sostanzialmente irresponsabile, che quella corsa è ancora aperta e che la storia sta solo aspettando voi per essere scritta? E quale super eccesso di ottimismo vi autorizzerebbe a pensare che al novantesimo di una finale di Coppa dei Campioni in cui siete sotto di un gol e avete di fronte il Bayern - ma voi siete pur sempre il Manchester United – riuscirete nei due minuti di recupero a ricacciare la disperazione nell’altra metà del campo?
Questi sono solo tre esempi di una puntata in cui «Sfide», un programma di Simona Ercolani condotto da Alex Zanardi, vuole entrare in quel cervellotico labirinto della mente che porta un atleta solitario o anche un’intera squadra a ribellarsi a un destino segnato attraverso «La Grande Rimonta». Un giorno che inevitabilmente segna lo sport e che viene consegnato alle generazioni successive come la sintesi dell’incredibile, la formalizzazione dell’impossibile.
E allora, attraverso il racconto dell’unico italiano in squadra, Gilberto Nobili, come non ricordare Oracle Team Usa e la sua impresa nella 34/ma edizione della Coppa America, quando risale dai fondali dov’era data per dispersa e piega l’incredula New Zeland, come non sussultare per l’impresa di Pantani al santuario di Oropa nel Giro del ’99 quando risucchia inesorabilmente, uno dopo l’altro, i suoi avversari fino a bruciare Jalabert, impresa che il Giro di quest’anno onorerà ripassando proprio da quei luoghi, ma che riportano alla memoria anche la mattina di cinque giorni dopo quando il Pirata viene fermato per valori anomali nel sangue, e come non appassionarsi per quel rovesciamento del destino in un grumo di secondi che porta Sir Alex Ferguson e i suoi ragazzi ad alzare la Coppa nel ’99. Finale che aveva in campo anche un po’ di Italia, Pierluigi Collina, il più bravo arbitro del mondo che ci porterà dentro quella partita.

La “pesca” all’interno del nostro calcio non poteva non contemplare la passione e la rivalità di un derby straordinario come quello di Torino del 1983, in cui il Toro in una manciata di secondi riporta alla luce il vecchio cuore granata e batte i bianconeri. Quattro protagonisti di quella sfida - Gentile, Bonini, Bonesso e Dossena – ci faranno rivivere quel pomeriggio. E due monumenti dello sci italiano come Gustav Thöni e Pierino Gros lasceranno scorrere i ricordi di uno slalom memorabile, quello mondiale di St.Moritz nel ’74, in cui Gros è decisamente primo dopo la prima manche e Gustav semplicemente ottavo e dunque dato troppo frettolosamente per sconfitto. Alla fine, a piangere vere e calde lacrime sarà proprio Gros.
Infine una grande pagina dedicata a Gino Bartali, il cui nome, proprio poche settimane fa, è stato iscritto sul Muro d’Onore del Giardino dei Giusti a Gerusalemme. Racconteremo il suo straordinario Tour del 1948.

 
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<Leoncina>
view post Posted on 2/11/2013, 11:19




Fonte: Torinogranata.it

Finalmente ha una data il film di Meroni sulla Rai

E' cominciata a passare ieri, venerdì, la pubblicità della fiction su Gigi Meroni che andrà in onda su Rai l'11 di novembre. Il film era stato programmato per il 9 ottobre ma, causa la tragedia di Lampedusa, molti programmi sono saltati e poi recuperati, per cui "La farfalla granata" era stata posticipata a data da destinarsi. Ora finalmente è arrivata la nuova programmazione, con le immagini che stanno girando sulla prima rete nazionale. Stride un po' vedere un Meroni con gli occhi azzurri, lui che aveva due carboni ardenti molto attenti e intelligenti. Ma non fermiamoci ai particolari, è già una novità che sia stata programmata questa fiction.
 
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view post Posted on 3/11/2013, 11:06
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Ammiraglio della Tortuga Granata

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ESCLUSIVA di Area Toro.it
- Saccotelli, attore fiction su Meroni: "Vi parlo della Farfalla Granata"
Francesco Manno

Allievo della Sergio Tofano di Torino e perfezionatosi a New York e Parigi, Stefano Saccotelli ha lavorato in teatro con i registi Ian Williams, Aldo Zampieri, Pier Giuseppe Corrado (protagonista di "Occhio folle occhio lucido" e "Solo con la libertà...") e Franco Urban. Tifoso granata da 40 anni, lunedì 11 novembre alle 21.10 su Rai 1 sarà uno dei protagonisti de La Farfalla Granata. Per parlare del film, Saccotelli ha concesso ad AreaToro.it l'onore di un'intervista esclusiva di cui seguono tutti i passaggi.

Che ruolo interpreta ne "La Farfalla Granata"?

"Interpreto Pino Tricase, il sarto di Meroni, un ruolo molto importante perchè arriverà ad essere il confidente del grande calciatore del Toro. Fu il primo a capire la genuinità di questo ragazzo, non a caso i due entrarono in grande empatia".

Ha avuto modo di conoscere Tricase, di confrontarsi con lui?

"Si, ci siamo conosciuti ed è stato bellissimo. Lui chiese di incontrarmi e ricordo benissimo il giorno. Ci vedemmo il 25 settembre a Torino. Mi raccontò tutto quello che sapeva di Meroni e me lo descrisse come un personaggio davvero eccezionale. I suoi capelli, gli abiti erano segno tangibile del suo anticonformismo: lui che, tra le altre cose, amò una donna già sposata. Era una persona profondamente umile, lontana dall'arroganza di certi campioni di oggi".

Il calcio sarà il tema principale della fiction?

"Assolutamente no, non sarà il tema portante. Certo, c'è naturalmente la storia di Meroni, il suo passaggio al Toro. Ciò che emerge, tuttavia, è un bellissimo ritratto di Gigi Meroni. Il regista Paolo Poeti prende spunto dall'omonimo libro di Nando Dalla Chiesa: ne esce fuori un ritratto fedele di un uomo amato dalla sua Torino granata a 360 gradi. Vorrei che si sottolineasse questo: Gigi Meroni non era amato solo per sue doti calcistiche, ma per l'uomo che era".

Tutto nasce dall'amore del regista Paolo Poeti per il Toro

"L'ho incontrato personalmente e mi ha fatto una grandissima impressione. Ho capito quanto amore ha per Meroni. Quest'opera nasce dal profondo amore che Paolo Poeti ha per il Torino. I tifosi granata, guardando la fiction, si emozioneranno".

Lei è un grande tifoso del Toro, vero?

"Tifo Toro da 40 anni. Quando Meroni morì avevo 4 anni, l'ho conosciuto attraverso libri, documentari, informandomi personalmente. Da cuore granata so che la sofferenza è il nostro pane quotidiano".

Le piace Cairo?

"Si, è un presidente che mi piace. E' un uomo che ama questa maglia, è il personaggio giusto per il Torino. Il calcio di oggi è umiliato dai procuratori, dall'assenza di bandiere. Si pensi ad Ogbonna. Con la Juve, magari, potrà prendersi anche le sue soddisfazioni, ma al Toro avrebbe potuto aprire un ciclo".

Ventura è l'allenatore giusto per il Torino?

"A me non piace molto, ma risultati alla mano, è l'allenatore giusto per questa squadra. E' pragmatico, cambia spesso modulo, è riuscito a compattare il gruppo".

Da tifoso come ha accolto la partenza di Bianchi?


"Mi è dispiaciuto molto, ma credo che l'aspetto economico non sia stata la causa principale della fine del rapporto. Bianchi non andava d'accordo con il tecnico".

Si dice che per D'Ambrosio ci sia un'offerta di 1,8 milioni di euro l'anno. Cosa fare per trattenerlo?

"Proporgli magari dei contratti più lunghi. Il laterale potrebbe accontentarsi di guadagnare meno, ma avrebbe la possibilità di aprire un ciclo in maglia granata. I giocatori del Torino devono capire l'importanza della maglia che indossano. El Kaddouri, ad esempio, ha dichiarato cose che non mi sono piaciute".

Ci dica...

"Ha affermato di voler disputare un'ottima stagione al Toro per poi tornare più forte al Napoli. Queste cose mi fanno incazzare. Il Toro ha storia, prestigio, non è una provinciale".

Dalle sue parole evince chiaramente l'amore che nutre per queste maglia. Un saluto di Stefano Saccotelli ai lettori di AreaToro.it

"Saluto tutti i lettori di AreaToro.it con la speranza che riusciamo a toglierci qualche piccola soddisfazione. Il Toro è sempre fuori dagli schemi, ne dobbiamo essere orgogliosi. In Lettere dal Sahara del regista Vittorio De Seta c'è una frase bellissima: "La diversità è la ricchezza del genere umano". Ecco, questa massima la dedico a tutti i tifosi del Toro e dico loro di essere orgogliosi si amare questa magica maglia".
 
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<Leoncina>
view post Posted on 6/11/2013, 08:48




Fonte: Areatoro.it

Domenica messa in suffragio degli ex calciatori granata defunti


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Si svolgerà domenica prossima, 10 novembre, la consueta messa in suffragio degli amici dell'Associazione ex Calciatori Granata.
Celebrata da Don Aldo Rabino, il rito si svolgerà alle ore 10:00 presso la Cappella San Francesco, all'interno di Valdocco, dietro la Basilica.
 
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<Leoncina>
view post Posted on 6/11/2013, 21:37




http://www.ftbpro.com/it/messaggi/davide.m...-storia-granata

Torino: le 5 ali destre più forti della storia granata
di Davide Martini

La chiamano la solitudine dell’ala destra, ma in realtà c’è chi è ben contento di starsene isolato sulla fascia. Un po’ perché, ed è così fin dalla nascita del calcio, così defilati e lontano dal traffico di centrocampo ci si può anche eclissare per qualche minuto dalla partita, riposarsi o semplicemente far credere al proprio diretto marcatore di essere in una giornata di scarsa vena, per poi scatenarsi appena i compagni ti danno il pallone. Un po’ perché insieme al portiere quello dell’ala vecchio stampo è sempre stato il ruolo più pazzo ed anarcoide del gioco del calcio, quello che, dopo il centravanti, ha acceso ed accende le maggiori fantasie da parte dei tifosi. Qui si sono concentrati talenti ad alto contenuto di eccentricità, dentro e fuori dal campo. D’altronde è o non è stato questo il ruolo di giocatori come George Best o Gigi Meroni, o come Garrincha, per alcuni la miglior ala di sempre, poi morta in povertà? Due esempi, i primi due, parossistici, certo, ma utili per capire che il prototipo dell’ala non è solo quello tutto talento e regolarità di Bruno Conti, ma molto di più. Per fornirne un esempio prendiamo le cinque ali destre più forti della storia del Toro, club che, racchiudendo in sé un alto contenuto di poesia calcistica, ha offerto come pochi altri una vasta letteratura sul genere. Di vari tipi…

5. Romeo Menti

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Lui sì che rappresenta l’”Angelo tra le ali”, e non solo per la triste morte trovata contro il muraglione della Basilica di Superga. Certo, il vicentino è appartenuto ad un altro calcio, ma non è capitato spesso nei decenni successivi di assistere alle giocate di un giocatore tanto elegante e corretto, quanto tecnicamente superiore. Fu tra i primi ad approdare a quello che sarebbe diventato il Grande Torino: accadde nell’estate 1941, dopo sei campionati di alto livello tra Vicenza, la squadra della sua città, e Fiorentina (oggi Romeo riposa nel cimitero di Antella, centro in provincia del capoluogo toscano). Il suo destino, inconsciamente, Menti lo visse già nella prima partita della carriera, che coincise con quella dell’inaugurazione dello stadio di Vicenza: lo stesso che ancora oggi porta il suo nome al pari di quello di Castellammare di Stabia, dove Menti giocò per pochi mesi nel 1945, ottenendo però con la squadra locale il titolo di Campione dell’Italia liberata. Al Toro disputò 130 partite suddivise in due momenti: tra il 1941 ed il ’43 poi, dopo due anni di prestito, dal 1946 fino al tragico epilogo. Titolare pressoché inamovibile, Menti visse solo una veloce concorrenza con Franco Ossola, anch’egli giocatore di fascia ma con caratteristiche più offensive rispetto a Romeo: appena il tecnico trovò il modo per farli coesistere, la zona di destra divenne uno dei punti di forza della squadra. Al Toro Menti sviluppò anche uno spiccato senso del gol, e divenne anche il rigorista della squadra. Suo è stato l’ultimo gol nell’epopea dello squadrone, su rigore nella maledetta amichevole contro il Benfica del 3 maggio 1949.

4. Alessio Cerci

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Troppo diverso il calcio di oggi, e soprattutto il Toro di oggi da quello dei bei tempi, per immaginare qualunque paragone con le grandi ali del passato. Ma il primo anno e mezzo di Cerci con la maglia del Toro è quantomeno da ricordare sul piano delle giocate che l’esterno romano ha saputo regalare ai tifosi. Il suo futuro sarà con ogni probabilità lontano da Torino, ma dal punto di vista tecnico la distanza dagli altri non è abissale. Meno attaccante rispetto ad altri illustri predecessori, Cerci segna più reti semplicemente perché il calcio è cambiato, nessun difensore gli si attacca più alla maglietta dal primo all’ultimo minuto, attendendolo nella zona di competenza dove Alessio può mettere in evidenza le proprie doti di corsa e tecnica. Carattere da cavallo pazzo, a Torino sembra aver messo la testa a posto grazie ai consigli del mentore Ventura, che lo ha plasmato a Pisa ritrovandolo dopo gli anni bui di Firenze. Nel giro della Nazionale, sogna un Mondiale da protagonista. Per poi giocarsi l’ingresso nel grande calcio.

3. Luigi Meroni

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Libri, documentari ed ora anche una fiction televisiva, che dopo un lungo peregrinare verrà trasmessa lunedì 11 novembre in prima serata ed in prima tv su Rai Uno, “La Farfalla Granata”, liberamente ispirata al romanzo di Nando Dalla Chiesa. Non è semplice collocare Gigi Meroni nella storia del Toro, e del calcio italiano, perché il giudizio è inevitabilmente condizionato da ciò che sarebbe potuto essere, ma non è stato per un beffardo scherzo del destino, che se l’è portato via per colpa di un’assurda carambola tra due vetture, in una centralissima via di Torino, nella serata libera che il tecnico Rocco aveva concesso alla squadra dopo la vittoria sulla Sampdoria. Doti tecniche fuori dal comune, amante del dribbling ma non fine a se stesso, assistman irresistibile, Meroni arriva al Toro dal Genoa nell’estate ’64, per 300 milioni di lire: impiega poco tempo per farsi amare dai tifosi, che perdono la testa per il campione e per l’uomo, anticonformista proprio alla vigilia dell’era dell’anticonformismo. Ma il 1968 Meroni lo vivrà tra gli Angeli. Chissà come sarebbe andata se il presidente Pianelli avesse accettato l’offerta della Juventus, che proprio in quel 1967 era disposta a spendere 700 milioni per assicurarsi il giocatore: l’affare saltò sull’onda della rabbia dei tifosi. Alla Juve andò Gigi Simoni. Al Toro rimase un campione presto diventato leggenda.

2. Gianluigi Lentini

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La sua storia ricorda per filo e per segno quella di Meroni, ma per fortuna il finale è diverso. Anche Gigi ha rischiato di finire i propri giorni su una strada, ma questa volta solo per propria negligenza: quello schianto nell'agosto '93, a 200 km/h sull’autostrada, e con il “ruotino”, lo ha tenuto in coma per qualche settimana, ma poi il destino gli ha dato un’altra opportunità. Per vivere, più che per giocare. Sfruttata appieno, perché se da quel momento non si sarebbe più rivisto il giocatore di un tempo, oggi Gigi è un felice padre di famiglia, con un figlio, Nicholas, portiere delle giovanili del Toro. Già, portiere, lui che gli estremi difensori ha sempre provato a sorprenderli. In verità il senso del gol non è mai stato tra i suoi pregi principali: molto meglio correre con eleganza sull’amata fascia destra, e scodellare assist per i compagni. Come quello che servì a Luca Fusi il pallone del 2-0 nella storica semifinale di Coppa Uefa ’92 contro il Real Madrid. Fu quello il Lentini più grande di sempre, fu quello l’acme di una carriera cominciata nel settore giovanile del Toro con l’etichetta del futuro campione. Dopo quella Coppa ecco il passaggio al Milan, che lo contese fino all’ultimo alla Juventus: i tifosi del Toro la presero malissimo, incendiando mezza città. In rossonero Gigi diventerà milionario ed arricchirà la propria bacheca (due scudetti), ma regalerà solo lampi di classe, fino a quell’incidente. Poi Atalanta (con il mentore Mondonico) e il ritorno al Toro, tra luci ed ombre, una promozione ed una retrocessione.

1. Claudio Sala

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Secondo alcuni la sua vera sfortuna è stata la carta d’identità, le cui ultime due cifre dell’anno di nascita sono troppo “vicine” a quella di un santone come Franco Causio: solo per questo oggi Sala è ricordato come la terza tra le ali destre italiane della storia recente, dietro il Barone e Bruno Conti, e solo per questo il capitano dello scudetto del Toro ’76 ha collezionato appena 18 presenze in Nazionale, uscendo di scena poco prima dell’avvio dell’epopea-Bearzot. La sua storia in azzurro è simile a quella di quel Torino. Uguali sono i rimpianti per quello che poteva essere, ma non è stato, per quel titolo-bis mancato di un punto nel ’77. Arrivato al Toro nell’estate ’69 dal Napoli, Sala fu una nuova scommessa di Pianelli, cinque anni dopo Meroni: costato quasi mezzo miliardo di lire, in principio nessuno immaginava che sarebbe diventato l’erede della Farfalla. Il suo primo ruolo infatti fu quello del centravanti di manovra, o falso nueve per essere moderni: lì lo impostò Rocco, conquistato dalla sua tecnica e dalla sua visione di gioco. Solo sei anni dopo con Radice, che lo aveva scoperto a Monza, arriva la svolta, col passaggio all’ala destra: saranno dieci stagioni di corse regali, con cross perfetti rigorosamente dalla linea di fondo, per le teste di Pulici e Graziani. Uno schema in apparenza semplice, ma geniale, che durerà fino al 1980, anno del passaggio al Genoa. Tornerà al Toro come allenatore delle giovanili e della prima squadra.
 
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view post Posted on 9/11/2013, 06:39
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In ricordo di Giors una bella intervista di Bui da Toro.it

"Ferrini era grinta, ardore. Noi facevamo di tutto per imitarlo"
Esclusiva / Gianni Bui: "Giorgio è la persona migliore che io abbia mai conosciuto"
di Marco Parella

Gianni Bui è uno di quei nomi che resta impresso a fondo nell'ambiente granata. Forse per un coro diventato tormentone, forse per aver fatto da chioccia a Pulici e Graziani, forse per aver indossato la maglia granata in un periodo particolare, un periodo fatto di grandi nomi. Gli anni di Giorgio Ferrini.

Buonasera Bui, con Ferrini eravate compagni di squadra e grandi amici. Oggi è un giorno particolare per lei?
È un giorno pieno di tristezza. Giorgio è stato il più grande uomo, oltre che calciatore, che io abbia mai conosciuto in vita mia. Eravamo in stanza insieme quando ero al Torino e dopo essere passato al Milan sono tornato due volte da lui: la prima per andarlo a trovare quando aveva iniziato a stare male, la seconda, purtroppo, per andarlo a vedere un'ultima volta al Fila.

Chi è Giorgio Ferrini?
Ferrini rappresenta il Toro e più passa il tempo più diventerà un'icona della storia granata. In tutte le partite, specialmente nei derby, lui dava l'anima e noi compagni cercavamo di imitarlo. Era una persona che dava l'esempio coi fatti, non con le parole; aveva gli attributi, ma non si esaltava, era sempre sereno fuori dal campo.

Tanti campioni hanno vestito la maglia granata, ma scommetto che se chiedessimo di scegliere un nome, il 90% dei tifosi del Toro indicherebbe Ferrini. Perchè?
Perchè lui aveva grinta, voglia, ardore, ma anche correttezza. Ai tempi del Grande Torino c'era tutta una squadra composta da persone e atleti straordinari, noi invece avevamo lui che spiccava.

Tremendismo a parte, era davvero così forte in campo?
Negli anni '70 era più facile far emergere la qualità rispetto ad oggi, ma Giorgio ne aveva davvero tanta. Era un regista perfetto, ma poteva fare anche il mediano. Era capace a fare tutto, anche tatticamente. Mi ricordo che quando magari giocava un po' più indietro per dare una mano a Cereser davanti alla porta, io me lo ritrovavo comunque vicino. E si metteva sempre nel posto giusto, proprio nell'unico spazio in cui io potevo dare il pallone.

Veniamo all'attualità. Domenica il Torino affronta il Cagliari. Che partita sarà?
Dico che il Toro può far bene. Ho visto qualche scorcio di partita, soprattutto dell'ultima contro la Roma e mi ha fatto una buona impressione. I granata sono una squadra in piena salute, ma non hanno solo Cerci, si vede che c'è un'organizzazione di gioco ben studiata. Attenzione però a sottovalutare i rossblu perchè nel calcio di oggi non esistono più le squadre deboli e tutte possono farti lo sgambetto.

Lei al Cagliari segnò uno dei suoi primi gol con la maglia granata.
Sì, mi pare fosse il 1970, non ricordo tanto bene, sono passati cent'anni! Giocavamo in casa e io segnai di testa, poi Riva pareggiò, ma Maddé ci fece vincere. Devo avere anche una vecchia foto di quel gol, me l'avevano mandata dal Museo di Coverciano.

Una volta Torino-Cagliari era una partita di cartello, ora è incontro da medio-bassa classifica. Non le sembra strano questo cambiamento di prospettiva?
È cambiato molto da allora. In quegli anni il Cagliari aveva appena vinto lo scudetto con Riva e noi eravamo uno squadrone. Adesso è tutto diverso perchè la lotta per la salvezza non riguarda più quelle 3-4 squadre, ma ne comprende 7,8 o 9. Basta perdere un paio di partite e ti ritrovi invischiato, ma questo vuol anche dire che da parte dei giocatori e delle società c'è più interesse per vincere sempre. Tanto per fare un esempio, io non credo che le attuali ultime tre in classifica saranno poi le squadre che retrocederanno.

 
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view post Posted on 9/11/2013, 06:55
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Ammiraglio della Tortuga Granata

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Il grande Giagnoni racconta Giors in un'intervista recente

Clicca qui gif





Quando Sivori insegnò ai suoi successori, come si deve correre veloci :lol: Clicca qui box

 
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<Leoncina>
view post Posted on 11/11/2013, 13:55




Fonte: Infotoro.it

Rai 1, è la serata de 'La farfalla granata'

Per tutti quei tifosi granata che, volenti o nolenti, sono costretti a vivere di ricordi quella di oggi è una serata importante. Perché a chi c'era servirà per ricordare e a chi non ha vissuto allora per sapere. Comunque la si veda, sapere che in prima serata su Rai 1 c'è 'La farfalla granata', il film tv tratto fedelmente dal libro omonimo di Nando Dalla Chiesa, è solo una ventata positiva anche se, va detto subito, nella minifictfion Rai c'è molto spazio per il vissuto e il sociale di Gigi Meroni e pochissimo dedicato al calcio, anche nella sua breve e intensa esperienza in maglia Toro. Piuttosto la sceneggiatura ha puntato sul ritratto di un'Italia alla vigilia di rivoluzioni culturali importanti sulla figura di un uomo al di fuori degli schemi, fuori e dentro il campo. A vestire di panni di Meroni (comasco doc) è il romano Alessandro Roja, già ammirato come 'Dandi' nella versione tv di 'Romanzo Criminale'. Attorno a lui si muoveranno la storica compagna Cristiane (Alexandra Dinu), donna sposata e che quindi per questo in anni di vedute ancora ristrette fece molto discutere, oltre a Nero Rocco interpretato da Francesco Pannofino e Caretina Vertova che sarà Elvezia. Sarà anche il modo per rivivere quel Filadelfia, lo spirito di un gruppo che stava rinascendo per tornare grande fino alla tragedia di quella serata in corso Re Umberto.
 
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<Leoncina>
view post Posted on 11/11/2013, 17:53




http://realityshow.blogosfere.it/2013/11/l...andra-dinu.html

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Gigi Meroni è stato nel calcio il maggiore e forse l'unico interprete della domanda di libertà che ha investito l'universo giovanile negli anni Sessanta. Personaggio complesso: calciatore estroso, mite e ribelle, protagonista di un amore difficile e invincibile con una donna sposata, fino alla morte banale avvenuta quando aveva 24 anni.

Lunedì 11 novembre alle 21.15 su Rai1 andrà in onda la fiction La farfalla granata, dedicata alla storia di un uomo e di una generazione. Regia di Paolo Poeti.

La fiction, tratta dall'omonimo libro di Nando Dalla Chiesa, racconta la passione tra la ragazza delle giostre, conosciuta in un bar, quando agli inizi Meroni giocava nel Genoa e il calciatore dall'incerto futuro, non ricoperto d'oro come i colleghi di oggi. Cristiane, scappata dal marito rischiando la prigione per adulterio, riesce a ottenere l'annullamento dalla Sacra Rota. La tragedia però si consuma prima dell'agognato matrimonio: Gigi viene travolto e ucciso nel pieno centro di Torino. Era il 15 ottobre 1967, a guidare l'auto il futuro presidente granata Attilio Romero.

La fiction si chiude sull'ultima partita di Meroni, subito prima della tragedia. Torino-Sampdoria: Gigi segna un rigore, avviando la rimonta dei suoi, ma si infortuna e passa il testimone ad un giovanissimo Aldo Agroppi. "Non aver paura - gli dice -, ma gioca e divertiti, perché il calcio è il gioco più bello del mondo". Il sipario cala sulla standing ovation del pubblico e poi sullo sguardo innamorato di Cristiane.

"Celebrare la storia d'amore era la chiave giusta - spiega il regista - Fare scene di calcio vero e giocato è complicatissimo. E' la storia di una generazione vista con gli occhi dei giovani protagonisti. Meroni fu un precursore di quello che successe subito dopo". Il riferimento è al '68: lo chiamavano 'Il quinto Beatles' per il suo stravagante modo di vestire, la stampa lo criticava perché capellone".

"Era un ribelle, ma non come i giocatori di oggi. Neanche come George Best. E' rimasto nel mito per il suo coraggio: frequentare una donna sposata allora era un atto enorme", sostiene il protagonista Roja, già Dandy in Romanzo criminale.

La Dinu: "Ho avuto modo di sentirla al telefono - racconta - Ho pensato che non fosse necessario creare un personaggio identico a lei, ma raccontare le sue emozioni, i suoi sentimenti".

"E' la storia dell'idolo di una generazione - aggiunge Dalla Chiesa - Per me Meroni è stato un mito, per il suo modo di stare in campo e per la capacità di infrangere le regole tutte insieme in una vita breve".

 
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view post Posted on 12/11/2013, 07:05
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Da AreaToro

Cerci sincero: "Film Meroni? Mi trasmette di più..."

Il fantasista del Torino, Alessio Cerci, ha pubblicato un messaggio sul suo profilo ufficiale Facebook. "Quando i tifosi del Toro mi parlano di Meroni trasmettono davvero molto ma molto di più rispetto al film di stasera. È dai loro racconti che capisco l'affetto che provavano per lui. Ciao Gigi da tutti noi!".
 
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130 replies since 15/10/2013, 06:04   4874 views
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